lunes, 4 de junio de 2018

EFEMÉRIDES MARÍTIMAS Y NAVALES


Colaboración del C. de N. Edgardo Loret de Mola
Responsable de la edición: Rosario Yika Uribe

Fuente: Cinco siglos del destino marítimo  del Perú, de Esperanza Navarro Pantac: Instituto de Estudios Histórico-Marítimos del Perú, 2016

Efemérides Navales de Hoy 02 de junio





2 de junio 1969: A bordo de una pequeña lancha de goma, tres navegantes italianos inician travesía a la Polinesia. (El texto en inglés es de Sea Drift: RAFTING ADVENTURES IN THE WAKE OF KON-TIKI de P. J. Capelotti Illustrated by C. L. Devlin. El texto en Italiano y la primera foto son del diario italiano Il Messaggero publicado el 27 junio del 2017. La portada, el mapa y la foto de la lancha en la cubierta del remolcador de la Marina de Guerra del Perú, probablemente el BAP Guardían Rios, son de la revista italiana Epoca, edición Nº 995 del 19 octubre 1969)

Celeusta (1969)
In 1969 the rubber raft Celeusta, captained by Mario Valli, drifted away from central Peru and landed on the island of Raroia, the same spot in the Pacific where the Kon-Tiki expedition had landed twenty-two years earlier. In the same year that humans first landed on the moon, it was as if an exploratory spacecraft had been pro- grammed by the same space agency to fly the same trajectory to the same destination

La traversata dell'Oceano in solitario dei marinai che arrivavano da Narni di Marcello Guerrieri en Il Messaggero

NARNI (Tr) L’aveva pattugliata negli ultimi giorni della Seconda Guerra mondiale, lui giovane guardiamarina, era rimasto estasiato da quella che venne poi chiamata Costa Smeralda, all’epoca nel 1943, intonsa, e splendida: «Ci torno, ci costruisco un porto» disse Mario Valli, ultimo erede di una generazione di marinai di origine narnese. Promessa parzialmente mantenuta: una volta in pensione dalla Marina Militare andò davvero a comandare quel porto turistico. Prima di allora aveva viaggiato. E come… 4400 miglia marine percorse in una sola volta con un gommone della Pirelli, lungo sei metri, ed una vela, insieme a due altri compagni, Sergio Croci, un operatore cine e Vittorio Macioci, senza esperienza di vita in mare. Era la fine degli Anni Sessanta e quel trio, unitosi per caso, aveva pensato ad un’idea: attraversare l’Oceano Pacifico per dimostrare più cose, studiare il comportamento psicologico di tre persone in spazi ristrettissimi. E poi per amore dell’avventura che a Mario Valli non è mai mancato. Erano avanti nei tempi: al giorno d’oggi quella traversata sarebbe stata seguita minuto per minuto tramite internet e sommersa di sponsor: all’epoca invece a nessuno importò molto. 

Certo la Pirelli gli regalò il gommone che però venne allestito quasi completamente a loro spese, come altre ditte li fornirono di materiali. Fatto sta che il trio riuscì a superare tutti gli ostacoli ed il due giugno del 1969 si trovò a Callao, il porto di Lima in Perù pronti a fare rotta verso la Polinesia. Oggi basterebbe uno smartphone per fare un “punto nave”, per capire la rotta. Allora però si doveva avere un sestante, un orologio, il cielo libero e soprattutto una imbarcazione stabile. Le ultime due cose non c’erano mai, o quasi: ma seppur improvvisata, la spedizione aveva un capo marinaio di lungo corso, Mario Valle, che riuscì a fare 4400 miglia marine, quasi ottomila chilometri, senza sbagliare mai la propria posizione ed arrivando dove voleva. Tutto questo è ritornato alla luce per merito di un cugino di Mario, Giannetto, che ha intercettato un diario manoscritto, inedito, tantissime foto scattate anche dagli altri due componenti la spedizione, che si erano dispersi e deceduti in grave disagio economico. Ne ha fatto un libro e l’ha presentato a Palazzo Eroli di Narni. I tre pensavano che alla fine della spedizione editori e sponsor avrebbero fatto la fila davanti al loro materiale ma ebbero una cocente delusione e nessuno se ne interessò tranne il settimanale Epoca che gli dedicò due servizi. Il cugino Giannetto riuscì quasi miracolosamente a reperire che si stava perdendo per sempre. Si ritorni alla traversata, però: non è vero che la fecero in solitario, quattro grandi squali li seguirono per i due terzi del viaggio, girando continuamente intorno al battellino, contentandosi di quanto veniva scartato. Una cosa il comandate Valli non aveva pensato un crostaceo, il Lepas anserifera, che vive proprio nel Pacifico e si riproduce con tantissima velocità che aveva bloccato il battello. Necessitava immergersi e raschiare il fondo. L’unico problema erano gli squali: si deciso comunque a scendere e anche quei grandi animali avevano stretto un’amicizia duratura al punto che non li disturbarono nel lavoro. Incontrarono anche un capodoglio che passò tanto vicino da poterlo accarezzare. Poi arrivarono in Polinesia riuscendo ad attraccare all’interno di una laguna, perfettamente. E da lì a casa a proprie spese. Era l’undici agosto. Ah, a proposito, il battello si chiamava Celeusta.


2 de junio 1970: Remolcador de nuestra Armada BAP Guardián Ríos, rescata el buque de bandera panameña que el 19 de mayo encalló en la playa Reventazón, al norte de la Caleta de San José (Pimentel). (La foto es de la colección de la US Navy)









2 de junio 1980: Se crea la Comandancia de la División de Fragatas Misileras. (Gracias a una cortesía del Comandante de la Fuerza de Superficie, Contralmirante Luis Polar, se muestra el escudo de la División de Fragatas Misileras. Las fotos de las fragatas en acción han sido tomadas del video Comandancia de Fuerza de Superficie - Marina de Guerra del Perú, publicado en YouTube)

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